Protesi ginocchio: quando fare l'intervento
Quando si soffre di determinate patologie delle articolazioni l'unica soluzione, spesso, è quella di installare una protesi al ginocchio che consente di porre fine ai dolori e ai disturbi continui che non permettono di svolgere in modo normale anche semplici attività giornaliere.
In questo articolo, quindi, vedremo quando è necessario effettuare un intervento di protesi al ginocchio e in quali sono i sintomi specifici che non bisogna mai sottovalutare.
Quando occorre effettuare un intervento di protesi al ginocchio
Malattie degenerative che causano il danneggiamento del ginocchio sono uno dei primi motivi che devono spingere a ricorrere a un intervento di protesi. Questa soluzione consente di porre fine, in modo definitivo, al dolore dell'articolazione e permette di tornare ad ottenere una mobilità normale anziché limitata.
Una delle malattie degenerative che colpisce maggiormente il ginocchio è la "gonartrosi" che non è facilmente trattabile tramite sedute di fisioterapia o tramite farmaci.
Questa patologia è molto diffusa e colpisce, in modo particolare, le persone che hanno superato i sessant'anni di età. Sono rari, invece, i casi in cui questa patologia colpisca persone più giovani.
Questi ultimi, però, possono esserne colpiti come conseguenza di traumi gravi al ginocchio. Altre cause sono lo svolgimento per lunghi anni di lavori usuranti o attività giornaliere che sollecitano fortemente le articolazioni.
I soggetti con casi più gravi sentono dolore anche a riposo e non solo durante il movimento. Quando si avvertono questi sintomi cercare di risolvere il problema attraverso i farmaci o la fisioterapia non porta a risultati positivi.
L'unica soluzione è, quindi, un intervento di protesi ginocchio. In questo modo si avrà la certezza di poter tornare a svolgere ogni tipo di attività quotidiana evitando, così, di portare l'articolazione a deformarsi totalmente.
L'importanza della diagnosi
Prima di decidere di sottoporsi a un intervento di protesi al ginocchio è importante che ci sia a monte una diagnosi accurata effettuata da uno specialista.
Vengono effettuati, in questi casi, una serie di esami diagnostici che facciano risaltare i dettagli del problema. Il paziente, così, avrà una valutazione completa sull'intervento inclusi tempi di recupero e rischi connessi.
La diagnosi serve anche a valutare tutti i tipi di protesi che esistono e quali sono i tempi giusti per effettuare l'intervento.
Caratteristiche principali dei diversi tipi di protesi
Abbiamo premesso come esistano diverse tipologie di protesi per il ginocchio, sia per dimensione che per tipo di patologia e necessità dell'articolazione compromessa.
Le tipologie principali sono quattro: protesi di ginocchio totale che sostituisce totalmente quella naturale; monocompartimentale che sostituisce solo le parti compromesse dell’articolazione; cementate per le quali si utilizza una resina da applicare sulla superficie dell'osso; non cementate che hanno delle superfici mobili che servono a favorire la crescita dell’osso (queste hanno tempi di recupero più lunghi).
Come viene effettuato l'intervento di protesi ginocchio
Quando si effettua un intervento di sostituzione del ginocchio con la protesi viene effettuata quella che in gergo viene chiamata " procedura di rivestimento". Viene cambiata, infatti, la superficie dell’osso. Sia che si tratta di una protesi totale che parziale l'iter è simile.
Per prima cosa si procede preparando l'osso rimuovendo le parti usurate. Nel caso di protesi totale si asportano le superfici di tibia e femore, per la protesi parziale, invece, soltanto quelle di una delle due ossa.
Il secondo passaggio è il posizionamento dei vari elementi metallici che vengono fissati tramite appositi prodotti o tecniche di tipo chirurgico. La procedura cambia in base all'utilizzo di protesi cementate o non cementate. Soltanto in casi rari è previsto il terzo passaggio, la sostituzione della rotula. Di solito, a quest'ultima viene ridata la forma originaria e viene rivestita.
Infine, si applica un materiale di tipo plastico sugli elementi in metallo che sono stati introdotti durante l'intervento. Queste parti in plastica permettono una migliore mobilità dell'articolazione e non fanno scivolare tra di loro i componenti in metallo.
Gli interventi, solitamente, hanno una durata totale che non supera i 60 minuti.
Riabilitazione e recupero
I tempi di recupero dopo un intervento di protesi non sono semplici da stabilire in quanto cambiano da un paziente all'altro. Infatti, entrano in gioco delle variabili che riguardano l'età, le condizioni fisiche generali e quelle di salute. Se non nascono complicazioni post operatorie, solitamente il paziente può uscire dall'ospedale dopo pochi giorni.
Naturalmente, è previsto un percorso riabilitativo per abituarsi alla protesi e tornare alla normalità.
Tornati alla vita di tutti i giorni occorre prestare attenzione a non sollecitare l'articolazione con la protesi. Bisogna camminare con le stampelle e utilizzare particolari ginocchiere come la Genuforce Donjoy, in Tessuto elasticizzato con lavorazione 3D a tensioni differenti per fornire elastocompressione bilanciata, design anatomico per un’elevata vestibilità e un ottimo comfort durante l’utilizzo, ideale durante la fase post operatoria.
Affrontando con impegno il percorso di riabilitazione è possibile riprendere ogni normale attività anche dopo sole 8 settimane dall'intervento.