Rimedi e sintomi della pubalgia
Una sindrome particolarmente dolorosa è la pubalgia. Nei pazienti che ne soffrono questa problematica genera un fastidioso dolore nella zona dell'inguine o, in alcuni casi, nella parte interna della coscia.
Di solito, la pubalgia nasce da uno sforzo eccessivo a livello dei muscoli adduttori della coscia, oltre a possibili piccoli traumi associati. Nello sport questa problematica è molto comune, soprattutto nei ciclisti, i calciatori e pattinatori.
Quando si presentano i primi sintomi di pubalgia, quindi, occorre porvi rimedio immediatamente, così da non rischiare che si cronicizzi. Il recupero prevede riposo, eventuale utilizzo di farmaci e trattamenti specifici fino a un recupero totale.
Cosa causa la pubalgia?
Abbiamo visto come nello specifico la pubalgia sia un'infiammazione che va a colpire i muscoli e i tendini. La principale causa che porta a soffrire di questa problematica è un carico eccessivo legato a microtraumi che si ripetono nel tempo. Per spiegarlo in modo semplice, la pubalgia può essere causata da allenamenti troppo intensi riferiti a movimento ben precisi e ripetuti moltissime volte nel tempo.
Proprio per tale motivo, si tratta di una sindrome che colpisce, soprattutto, sportivi a livello professionistico.
Secondo esperti del settore, nel caso degli atleti, la pubalgia potrebbe anche essere legata a problematiche di cattiva occlusione dentale e a una postura errate. Inoltre, evidente è, ormai, il legame con l'obesità.
I principali sintomi della pubalgia
La pubalgia presenta dei sintomi ben precisi. I più comuni sono: dolore ai muscoli e i tendini dell'area pubica e inguinale, all'interno coscia e, in casi rari, a uno dei fianchi.
Considerato che questa sindrome può interessare diverse strutture muscolo-articolari, la pubalgia si può presentare in maniera diversa da un soggetto all'altro.
Durante la fase di contrazione del muscolo colpito si percepisce il dolore più elevato. Questo avviene, di solito, soprattutto durante il mattino o quando, in generale, il muscolo è ancora freddo. Svolgendo attività fisica, invece, le condizioni tendono a migliorare.
In alcuni casi, la pubalgia si può manifestare in modo improvviso portando la persona colpita a sospendere, immediatamente, l'atto sportivo.
Quali sono le conseguenze legate alla pubalgia?
Chi soffre di pubalgia non deve temere gravi conseguenze. L'unico rischio è quello di non curare bene questa sindrome e portarla verso la sua cronicizzazione. Questo significa che l'infiammazione passerà da acuta a cronica.
I casi in cui è consigliabile consultare un medico
Il consiglio degli esperti è di contattare, sin dai primi sintomi, il medico così da poter ottenere una diagnosi corretta e iniziare una terapia.
Naturalmente, il medico procede con l'anamnesi, ovvero la raccolta delle informazioni più importanti per poter definire una diagnosi.
Successivamente, il medico effettua un esame obiettivo per rilevare l'irradiazione del dolore e la condizione dei muscoli adduttori.
Nel caso ci si rivolga a uno specialista, è più facile che venga effettuato un testo rapido muscolare che consente di confermare, con maggiore certezza, la presenza della presunta pubalgia.
Questi test e, in generale, l'intervento del medico servono a poter escludere eventuali altre patologie che presentano dei sintomi in parte sovrapponibili alla pubalgia come, ad esempio, problematiche ai testicoli, contratture o strappi muscolari, ernie e così via.
In questi casi, quindi, occorre utilizzare strumenti di diagnosi specifici come l'ecografia o la radiografia (nei casi più importanti, invece, si può ricorrere anche a TAC e risonanza magnetica).
Quali sono le cure e i principali rimedi per la pubalgia?
Rispetto ad altre tipologie di condizioni che provocano dolore come, ad esempio, mal di schiena, la pubalgia necessità, innanzitutto, di assoluto riposo almeno dei gruppi muscolari e articolari che vengono coinvolti dalla problematica.
In base alla gravità della situazione, il riposo può andare dalle tre settimane ad alcuni mesi.
Il medico curante indicherà anche un'eventuale cura farmacologica o delle sedute di fisioterapia. Molto utile anche l'applicazione di impacchi di ghiaccio per due o tre volte durante la giornata. Questo semplice rimedio attutisce il dolore.
Sul mercato, non ci sono dei farmaci appositamente creati per la pubalgia quindi occorre utilizzare degli antinfiammatori che riducono sia la sensazione di dolore che l'infiammazione. Soltanto in casi rari il medico ricorre a l'utilizzo del cortisone.
Un rimedio molto utile, invece, è l'utilizzo di una supporto per inguine, coscia e anca come Ortesi anca dinamica HIP UP TO3001 Tenortho che garantisce la necessaria stabilizzazione e può essere utilizzato sia sul lato destro che su quello sinistro a seconda della necessità.
Insieme a tutto ciò che è stato indicato, è importante ricordare come sia utile il supporto dei trattamenti fisioterapici che, tramite interventi manuali, elettromedicali e allenamenti funzionali, possono condurre a una più rapida guarigione. Attenzione, però, ad affidarsi a personale qualificato e competente.
Ovviamente, è fondamentale non riprendere l'attività fisica prima della guarigione completa