Demenza frontotemporale: sintomi e trattamenti
Demenza frontotemporale: che cos'è e come curarla
La demenza frontotemporale è un insieme di demenze derivate da disturbi ereditari oppure spontanei che danneggiano il lobo frontale e quello temporale del cervello portando così ad una degenerazione di quelle aree. Essa è una tipologia di demenza abbastanza comune, ma, rispetto ad altre demenze (es: Alzheimer) tende ad insorgere in persone più giovani di età compresa tra i 40 e i 65 anni.
Nella maggior parte dei casi le cause della demenza sono principalmente ereditarie ed è molto raro che essa si manifesti senza una predisposizione genetica, anche se possono sussistere alcuni casi sporadici.
Ma come viene generata la malattia? Il danneggiamento delle aree del cervello interessate è solitamente dato dalla formazione, all'interno delle cellule, di aggregati proteici anomali ovvero ammassi di proteine. Spesso tra quest'ultime è anche presente la tau, una proteina dei microtuboli ovvero le microstrutture che permettono di trasportare all'interno della cellula gli elementi fondamentali per il suo funzionamento. Il problema insorge quando la tau crea degli aggregati: in questo modo i microtuboli non possono più trasportare le sostanze fondamentali e la cellula muore.
Vari tipi di demenza frontotemporale
Vi sono molte varianti della demenza frontotemporale e, anche se tutte si assomigliano, ognuna di loro va trattata in modo diverso. Tra le tipologie più comuni abbiamo:
- Malattia di Pick: questa malattia sembra non essere legata a nessuna mutazione genetica, ma pare sia data solo dagli ammassi di proteine tau che, in questo caso, vengono chiamati corpi di Pick. Questa malattia generalmente insorge nei pazienti che hanno già superato i 50 anni.
- L'afasia progressiva primaria: questo tipo di demenza solitamente si sviluppa intorno ai 40 anni e progredisce in modo molto lento e graduale. Le sue cause sono ancora sconosciute e solo in rari casi è legata alla genetica
- La demenza frontotemporale con parkinsonismo, legata al cromosoma 17: è una malattia del tutto ereditaria che, come afferma anche il nome, è legata al particolare cromosoma 17. Anche in questo caso sono sempre presenti gli ammassi di proteina tau.
Sintomi della demenza frontotemporale
I sintomi della demenza frontotemporale sono principalmente correlati alle aree della personalità, del comportamento e del linguaggio in quanto sono queste le zone del cervello che vengono maggiormente danneggiate. Durante la prima fase della malattia possono essere compromessi anche il pensiero astratto e l'attenzione, ma rimangono integre le sfere dell'orientamento, del movimento e della memoria. È anche possibile che alcuni pazienti abbiano danni a solo uno dei due lobi del cervello: in questo caso i sintomi possono cambiare.
I segnali all'inizio della malattia possono essere lievi, ma, dato che la demenza è un disturbo progressivo, con il passare del tempo saranno sempre più visibili. Ma quali sono gli stadi della demenza frontotemporale ?
All'inizio, quando la malattia è ancora lieve, i primi campanelli di allarme a comparire sono quelli che riguardano il comportamento (impulsività, comportamenti inappropriati in luoghi pubblici, irritabilità e freddezza...) e il linguaggio (uso scorretto delle parole, difficoltà durante la lettura, fatica a creare un discorso coeso...). Quando lo stadio della demenza si fa più avanzato allora iniziano a nascere problemi anche per quanto riguarda il movimento e la capacità di controllo di alcuni muscoli. Quando invece la malattia è a stadi molto avanzati, si iniziano a sviluppare problemi di equilibrio, di movimento oculare e deglutizione.
Come contrastare la demenza frontotemporale?
Una volta diagnosticata la malattia attraverso l'iter degli esami il paziente si domanderà come curarla. Sfortunatamente questa tipologia di malattia degenerativa è incurabile, ma esistono alcuni trattamenti che possono rallentarne la progressione e alleviarne i sintomi. I trattamenti si dividono in farmacologici, per contrastare il progredire della malattia, e sintomatici, ovvero attività cognitive a cui si sottopongono i pazienti per alleviare i sintomi della malattia.
Come vivere la malattia nella quotidianità
Quando la malattia viene diagnosticata molti pazienti provano paura e non sanno cosa dovranno affrontare. I problemi che la demenza comporta sono dapprima lievi, poi, con il progredire degli stadi, vanno ad intensificarsi. Ciò che spaventa di più i pazienti sono indubbiamente i danni al sistema motorio, ma, con i giusti strumenti, questi possono essere alleviati. Per coloro che faticano nei movimenti, soprattutto quando si tratta di alzarsi dal letto, è stata ideata la Poltrona Lady Comfort Slim 2 motori Wimed che permette un riposo confortevole e, grazie al suo sistema elettrico, allevia la fatica di doversi alzare dal letto tutte le mattine.
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