Epicondilite: cause e rimedi per il gomito del tennista
L’epicondilite è una patologia infiammatoria dolorosa, nota anche come gomito del tennista o gomito del golfista, che interessa i tendini dell’avambraccio che si collegano con la parte esterna del gomito (epicondilio laterale).
L’epicondilite, o epicondilite laterale, spesso è causata da un sovraccarico funzionale del gomito. La causa principale di questa affezione dolorosa del braccio è associata a un uso eccessivo e continuativo del gomito. Per questa ragione l’incidenza maggiore di questa patologia è riscontrabile tra sportivi (come tennisti, golfisti o schermidori) e professionisti (come musicisti, cuochi, sarti, parrucchieri, pittori e imbianchini) costretti a ripetere eccessivamente alcuni movimenti.
Che cos’è il gomito del tennista?
È una patologia che si presenta con l’infiammazione dei tendini, situati a lato del gomito, che si inseriscono nell’epicondilo. L’epicondilite è uno stato infiammatorio doloroso e degenerativo che, se non adeguatamente trattato, può diventare un disturbo cronico invalidante.
Se sottostimato, potrebbe inizialmente essere confuso con una semplice contusione, ma i microtraumi ripetuti causano una tendinopatia di origine meccanica ad andamento progressivo. Se non curata, l’epicondilite cronica porta il tendine infiammato ad irrigidirsi, arrivando ad impedire il corretto allungamento dei muscoli che muovono avambraccio, polso e mano.
Con quali sintomi si presenta?
L’epicondilite si manifesta con un’insorgenza dei sintomi molto lenta e graduale. Per questo può essere inizialmente sottovalutata.
I sintomi si presentano inizialmente con una sensazione dolorosa a lato del gomito. Il dolore aumenta quando si vogliono distendere il braccio e la mano o si vuole ruotare il polso.
Il consiglio è di intervenire subito chiedendo consiglio ad un medico ortopedico specializzato, per evitare danni ulteriori.
Non intervenendo per tempo, la parte interessata dall’epicondilite potrebbe mostrare la seguente sintomatologia:
- Gonfiore e arrossamento del gomito
- Calore al tatto
- Borsite o versamento di liquido interno che porta a tumefazione della zona
- Perdita di forza e sensazione di braccio debole
- Difficoltà a distendere completamente il braccio e la mano o a ruotare il polso
- Difficoltà a svolgere gesti quotidiani come portare la spesa, aprire la porta di casa, prendere in braccio un bambino.
- Dolore della zona infiammata che può irradiarsi fino alle dita della mano.
È possibile prevenire o curare l’epicondilite?
Questa patologia può colpire tutti coloro che per sport o per lavoro sono costretti a piegare con ripetitività e continuità il gomito.
Come strumento di prevenzione per questa infiammazione è possibile trovare in commercio dei tutori a compressione antalgica, anche chiamati bracciali per epicondilite, da posizionare sull’avambraccio. Meglio se associati ad una buona fisioterapia che aiuti il paziente ad acquisire una postura corretta nei movimenti, così da ridurre il rischio di insorgenza dell’epicondilite in seguito alla propria attività.
Se l’infiammazione è già in corso, è importante lasciar riposare l’arto, eliminando le sollecitazioni e riducendo al minimo i movimenti, fino al recupero. Può essere utile utilizzare un tutore dinamico che consenta la rigenerazione dei tendini infiammati. In media occorrono dalle due alle tre settimane di riposo. In questa fase, il medico potrebbe prescrivervi una terapia conservativa, indicando se necessario l’assunzione di farmaci analgesici per ridurre il dolore e antinfiammatori. Vi consigliamo di evitare il “fai da te” e di affidarvi scrupolosamente alle indicazioni del vostro medico curante o specialista ortopedico.
Altri trattamenti prescritti dal medico possono comprendere:
- infiltrazioni di cortisone
- acido ialuronico
- concentrati piastrinici
Solo in casi rari si può arrivare a dover affrontare un intervento chirurgico per il trattamento dei tendini infiammati.
Disclaimer
Le informazioni contenute in questo articolo non sono consigli medici e hanno carattere esclusivamente divulgativo. Tali informazioni non intendono sostituire il rapporto tra medico, o professionista sanitario, e paziente. Vi invitiamo a rivolgervi sempre al vostro medico di fiducia e/o allo specialista per la prescrizione di farmaci e/o terapie specifiche.