Il piede torto: sintomi e rimedi
Il piede torto (o piede equino) è una malformazione per lo più congenita del piede e della caviglia che colpisce circa un neonato ogni mille.
Nei neonati affetti da questa patologia, il piede si presenta girato verso l'interno con la punta generalmente verso il basso e, quindi, forma un angolo superiore ai 90 gradi rispetto alla gamba.
Questa condizione può essere monolaterale o bilaterale (ossia interessare un solo piede o entrambi). Oltre all'equinismo congenito, ossia presente fin dalla nascita, esiste quello acquisito che, però, è molto più raro. Il piede torto può essere più o meno grave: nei casi di maggiore severità, i piedi sono girati a tal punto che le piante arrivano a toccarsi. Si tratta di una condizione molto invalidante in quanto, soprattutto nelle forme più gravi, è in grado di pregiudicare il corretto sviluppo dell'arto nel neonato e di limitarne fortemente la funzionalità.
Chi soffre di equinismo tende a camminare in punta di piedi, senza appoggiare i talloni e ciò provoca, tra le altre cose, un'eccessiva flessione delle dita dei piedi.
Le cause del piede torto
Come abbiamo evidenziato, il piede torto è una patologia nella maggior parte dei casi congenita. Sebbene le cause dell'equinismo congenito non siano ancora del tutto chiare, si ritiene che esse siano riconducibili a fattori genetici, muscolari e neurologici.
In alcuni casi, il piede torto è indice della presenza di altre patologie molto gravi, tra le quali la displasia congenita dell'anca, la spina bifida, la distrofia muscolare e addirittura la paralisi cerebrale infantile. L'ereditarietà gioca senza dubbio un ruolo importante nell'insorgenza di questa condizione: si è, infatti, notato come casi di piede equino tendano a comparire nelle stesse famiglie.
A differenza del piede torto congenito, quello acquisito presenta una serie di cause ben definite tra le quali danni alle ossa del piede e della gamba, fenomeni infiammatori acuti o cronici e paralisi flaccida o spastica. Come diagnosticare il piede torto Diagnosticare il piede torto, soprattutto nei casi più gravi, è solitamente molto facile in quanto l'aspetto dell'arto affetto da questa condizione è piuttosto inequivocabile.
Alcuni sintomi che possono contribuire alla diagnosi di questa patologia sono
- il pallore della cute,
- i frequenti dolori,
- la ridotta sensibilità
- la presenza di calli,
- bolle e ulcere,
- indici del sovraccarico di una parte del piede soprattutto durante la deambulazione.
In genere, una diagnosi di equinismo viene confermata attraverso radiografie del piede e della gamba eseguite in piedi.
Un altro esame di cui lo specialista può avvalersi per diagnosticare il piede torto è la baropodometria: si tratta di un test che consente di misurare la pressione esercitata dal piede sul suolo sia in fase statica sia in fase dinamica.
Il paziente si posiziona su una pedana collegata a un computer sul cui monitor lo specialista può vedere gli appoggi del piede.
Il trattamento del piede torto Soprattutto nei casi di minore entità, il piede torto congenito può essere corretto con l'ausilio di tutori e plantari appositi, come ad esempio il tutore per la correzione delle malformazioni dell'avampiede Bebax di Tielle, regolabile e rivestito in similpelle atossica. I tutori risultano molto utili anche nel trattamento del piede torto acquisito. Ad esempio, il tutore AFO per piede equino ciondolante Springy di Tenortho è un ottimo ausilio nella cura degli equinismi spastici di media gravità. In molti casi, l'utilizzo di tutori e la fisioterapia non sono purtroppo sufficienti a correggere l'equinismo in modo da assicurare al paziente una buona qualità di vita.
Il metodo Ponseti per il piede equino
Il metodo Ponseti è un trattamento del piede torto che consiste nell'applicazione di gessature: questo metodo risulta efficace solo nei casi di equinismo congenito. Il piede del bambino viene ingessato nella posizione corretta e la gessatura viene mantenuta per 7 giorni. In genere, sono necessarie 5 o 6 gessature lunghe dalla coscia fino al piede. Completato il trattamento, il bambino deve indossare tutori fino ai 3 o 4 anni d'età onde evitare ricadute.
Il metodo Codivilla per il piede equino
Il metodo Codivilla consiste in un intervento chirurgico che di solito si effettua quando il neonato ha tra i 3 e i 4 mesi. Il chirurgo effettua una doppia incisione nella parte posteriore e in quella interna del piede e provvede a liberare tendini e muscoli in modo da consentire all'arto di assumere la posizione corretta.
Si tratta, quindi, di una procedura piuttosto invasiva soprattutto considerata la tenera etá del paziente. Anche il metodo Codivilla si applica solamente ai casi di equinismo congenito.