La sclerosi laterale miotrofica
La sclerosi laterale amiotrofica, conosciuta anche come SLA è una delle malattie degenerative più impattanti sul fisico umano. Considerando che sopraggiunge generalmente in età adulta con la perdita delle varie funzionalità corporali, come per esempio quelle motorie o respiratorie, il supporto del malato diventa essenziale e di primaria importanza.
La SLA è difatti debilitante in maniera esponenziale e prevede un esito letale. La malattia nella sua evoluzione presenta la perdita graduale di funzioni basilari, come appunto il respirare e il deglutire. La necessità di supporti appropriati è quindi di primaria importanza. Questi supporti, come possono essere delle specifiche sedie a rotelle o i dispositivi elettronici che permettono la comunicazione, sono quindi indispensabili per un malato di SLA.
Bisogna purtroppo affermare che al momento non esiste una cura particolare che garantisca una guarigione dalla sclerosi laterale amiotrofica, sebbene molti trattamenti specifici e diverse strategie di supporto si possono considerare utilissimi per quanto riguarda la gestione dei sintomi e il rallentamento della progressione della malattia.
Anche in questi casi è di estrema importanza l'utilizzo di prodotti adeguati, ed è essenziale rivolgersi a strutture professionali e provvedere all'acquisto di forniture progettate con materiali di prima qualità.
Ormai anche il commercio elettronico si è aperto a questa fetta di mercato ed è possibile trovare molta scelta di macchinari e di supporti. Per esempio su https://www.ortopediebaldinelli.it/ sono presenti molti prodotti di prima qualità utili anche per chi è affetto da questa malattia.
Cure per la SLA
Come già citato purtroppo al momento non esiste una cura per la sclerosi laterale multipla, ma garantire un valido supporto anche a livello di attrezzature, sarà sicuramente un aiuto per i malati e per chi li assiste.
Gli aiuti e gli ausili per i malati sono quindi fondamentali, in quanto, soprattutto in casi di malati di sclerosi laterale amiotrofica, si ha a che fare con persone allettate ed anziane, che necessitano più di qualunque altro di attenzioni e di cure. La scelta dei singoli supporti quindi, che siano anche solo delle semplici sedie a rotelle, permetterà ai malati e ai loro assistenti di gestire al meglio la malattia, andando al limitarne i disagi e alleviando le difficoltà che potrebbero insorgere durante la progressione della degenza.
Sopravvivenza e qualità della vita per i malati di SLA
Se da un lato la SLA è da considerarsi una delle malattie più letali, allo stesso tempo è opportuno però ricordare che la scienza e la ricerca hanno fatto e stanno compiendo enormi passi avanti nello studio di questa patologia.
Studi recenti hanno difatti evidenziato che la sclerosi laterale amiotrofica va a colpire maggiormente (seppur non abbia distinzioni di razza ed etnia) le popolazioni di origine Caucasica, rispetto ad Ispanici, Africani ed Asiatici. Inoltre è stato evidenziato che la SLA sia più diffusa nella popolazione maschile, ma che nella terza età si abbia una uguale suddivisione dei malati in ambo i sessi. L'età media di sopraggiungimento della malattia è riscontrata mediamente tra i 50 e i 75 anni anche se bisogna purtroppo affermare che può insorgere a qualsiasi età.
L'incidenza mondiale della malattia si aggira intorno agli 1,9 casi su 100.000 persone, mentre in Europa questo dato sale intorno ai 2,6 casi sempre ogni 100.000 individui.
Se da un lato questi dati hanno una rilevanza puramente statistica, dall'altro lato sono di importanza enorme per la ricerca in quanto sulla base di queste rilevazioni, sarà possibile approfondire la conoscenza della malattia, e studiare e sperimentare rimedi che probabilmente in futuro porteranno a delle cure.
Origini della SLA
Anche in questo caso la ricerca sta compiendo enormi studi che cercano di trovare un'origine certa e sicura, in modo da permettere un'eventuale cura.
In Italia la SLA è associata prevalentemente al mondo sportivo, mentre in altri paesi del mondo, come per esempio gli Stati uniti, viene associata ad ex combattenti o a lavoratori che sono stati a contatto durante la loro vita con agenti tossici, come per esempio il piombo.
Anche queste correlazioni, pur non avendo al momento alcuna corrispondenza certa, sono alla base di studi specifici, che ci porteranno ad una conoscenza più dettagliata di questa malattia degenerativa.