Tutto il peso del pancione: 3 disturbi comuni a fine gravidanza.
Più si avvicina la fine della gravidanza, più il peso del pancione si fa sentire. Oltre all’emozione dell’attesa, però, è possibile che compaiano alcuni disturbi fisici.
Il terzo trimestre di gravidanza inizia a 26 settimane e termina con la nascita del neonato. In questo periodo l’utero e l’addome raggiungono un peso considerevole e la partoriente si trova spesso ad affrontare alcuni disturbi fisici. Affanno, bruciore di stomaco, insonnia, pubalgia, mal di schiena, incontinenza, stitichezza, gambe gonfie e sindrome delle gambe senza riposo, sono alcuni dei più frequenti causati soprattutto dalla massima espansione del pancione e dai cambiamenti ormonali.
Chiedete sempre consiglio al medico nel caso si presentino alcuni di questi disturbi, nella maggior parte dei casi sono fisiologici e possono migliorare con alcuni cambiamenti nella dieta e nella postura, ma prestate la massima attenzione in caso di pressione alta, che deve essere attentamente monitorata dallo specialista per evitare complicazioni al momento del parto.
In questo articolo approfondiremo tre disturbi molto comuni a fine gravidanza e vedremo come poter mitigare i fastidi ad essi associati.
Mal di schiena e pubalgia
Mal di schiena e pubalgia sono disturbi piuttosto comuni nel terzo trimestre di gravidanza e sono spesso correlati all’aumento di peso e ad una postura scorretta.
Secondo le linee guida del Ministero della Salute, in gravidanza il peso della donna dovrebbe aumentare al massimo di 8-12 Kg. La variazione dipende soprattutto dalle condizioni di peso della donna ad inizio gestazione. I chili presi in gravidanza sono in parte dovuti ad accumuli di grasso, ma soprattutto dipendono dalla crescita del feto (che può arrivare a pesare in media tra i 2,5 e 4 Kg), della placenta e del liquido amniotico.
Circa il 50-80% delle donne gravide soffre di mal di schiena, un problema che si accentua a fine gravidanza quando il baricentro si sposta in avanti e si accentua la curva lombare per il peso del pancione, con il rischio di sviluppare anche delle ernie intervertebrali.
La pubalgia, invece, interessa le ossa del pube e del bacino. Anche questo disturbo è legato all’aumento di peso ed è associato ad una postura scorretta che durante le camminate sollecita troppo i muscoli e i tendini del bacino.
Riposo e bagno caldo sono due semplici rimedi che possono alleviare le sensazioni dolorose causate da questi disturbi. Prestare attenzione alla postura è estremamente importante, sia quando si è in movimento che quando si è sedute.
L’uso di una fascia elastica per sostenere il peso del pancione può essere d’aiuto per contrastare questi disturbi. Anche la scelta delle scarpe o delle solette con una buona capacità di ammortizzamento in funzione dell’aumento di peso corporeo può essere un aiuto per ridurne l’impatto sulla schiena.
Gambe pesanti, gonfiori e crampi
Gambe gonfie, pesanti, dolenti, la comparsa di edemi e di cellulite in gravidanza possono essere il segnale di un ristagno di liquidi, causato da una difficile circolazione del sangue. I gonfiori possono interessare anche altre parti del corpo come le mani e il volto, inoltre è possibile che compaiano dei crampi agli arti inferiori durante la notte, o una sensazione di iperattività delle gambe che si presenta come un formicolio ed è conosciuta come “sindrome delle gambe senza riposo”.
Le cause di tutti questi disturbi possono essere di varia natura, ma le più comuni sono:
- l’aumento di volume del flusso sanguigno
- un’errata alimentazione (poca idratazione e troppo sale)
- l’aumento di peso eccessivo
- la mancanza di movimento
- il cambiamento ormonale (progesterone ed estrogeni rendono i capillari più permeabili, favorendo il ristagno di liquidi nel grasso sottocutaneo)
L’utilizzo di calze elastiche a compressione graduata può essere d’aiuto nel contrastare questi disturbi, perché grazie alla loro particolare composizione possono aiutare il flusso sanguigno a circolare correttamente dal basso verso l’alto, favorendo il ritorno venoso dalle estremità degli arti verso il cuore e l’ossigenazione dei muscoli.
Chiedete al vostro medico di fiducia quale sia la classe di compressione più adatta alle vostre esigenze e scegliete delle calze elastiche appositamente progettate per la maternità.
Stimolo continuo della minzione e incontinenza
Lo stimolo a fare continuamente la pipì si presenta, a volte, già nel primo trimestre della gravidanza. Se nei primi mesi questo fastidioso disturbo è associato ai cambiamenti ormonali che il corpo sta affrontando, in particolare dall’alta concentrazione di progesterone e prolattina, nel terzo trimestre di gravidanza lo stimolo continuo ad urinare e la perdita involontaria di piccole quantità di pipì sono causati principalmente dall’aumento di volume dell’utero che, con la crescita del feto, spinge sulla vescica.
Non si può far molto in questo caso, se non munirsi di pazienza e di assorbenti salvaslip. Anche preparare il letto con delle traverse assorbenti sotto le lenzuola potrebbe essere una buona mossa preventiva, non solo per l’incontinenza, ma in caso di rottura delle acque o di altre perdite di liquido amniotico.
Se notate delle perdite che non siano di urina, vi consigliamo di rivolgervi immediatamente al vostro medico curante per un monitoraggio della gravidanza.
Disclaimer
Le informazioni contenute in questo articolo non sono consigli medici e hanno carattere esclusivamente divulgativo. Tali informazioni non intendono sostituire il rapporto tra medico, o professionista sanitario, e paziente. Vi invitiamo a rivolgervi sempre al vostro medico di fiducia e/o allo specialista per la prescrizione di farmaci e/o terapie specifiche.