Parkinsonismo vascolare e Parkinson: differenze

Parkinsonismo vascolare e Parkinson: differenze

- Categoria: Salute

Il morbo di Parkinson è per definizione una patologia che interessa il sistema nervoso, precisamente la zona del cervello denominata ''sostanza nera''. La dopamina, presente in questa zona, è la sostanza responsabile del meccanismo di movimento e della trasmissione di messaggi indirizzati al cervello. Di conseguenza, la carenza di tale sostanza causa problematiche legate all'attività motoria, con conseguente rigidità muscolare, disturbi dell'andatura, ma anche difficoltà del linguaggio e decadimento cognitivo.

Spesso la malattia del Parkinson viene confusa con quella del Parkinsonismo vascolare; infatti, nonostante quest’ultimo presenti sintomi molto simili al Parkinson, è invece una patologia differente.

Differenze tra Parkinson e Parkinsonismo vascolare

Entrambe le patologie si manifestano con sintomi ben visibili nel corpo del soggetto affetto, o meglio dire, durante la sua attività motoria. Infatti possono verificarsi tremolii, incapacità di terminare i movimenti, difficoltà a muovere le gambe e altri sintomi simili. La differenza tra Parkinson e Parkinsonimo vascolare, però, risiede sostanzialmente nel fatto che il quest'ultimo ha come causa della sua origine e manifestazione un danno ischemico nelle stesse zone del cervello colpite anche dal Parkinson. Questo danno, quindi, è dovuto a problemi di circolazione del sangue nel cervello e non dalla carenza del neurotrasmettitore, ovvero della dopamina presente nel cervello, cosa che invece accade in un soggetto che è affetto del morbo di Parkinson.

Un'altra differenza tra le due patologie è che il Parkinsonismo vascolare si manifesta molto tardi, solitamente dopo i 70 anni di età di un individuo, mentre il Parkinson può manifestarsi anche prima dei 50 anni in forma lieve per raggiungere il suo apice in seguito.

Parkinson vascolare aspettativa di vita

Entrambe le malattie non possono essere considerate mortali, dato che la morte avviene indirettamente per conseguenze che potrebbero sorgere anche dopo molti anni dalla diagnosi della malattia. Quindi si può vivere anche per 25-30 anni dal momento in cui viene diagnosticata. Il parkinsonismo vascolare, nello specifico, potrebbe però causare piccoli ictus.

Ausili per Parkinson e Parkinsonismo vascolare

Ci sono molte tipologie di ausili per il parkinson e il parkinsonismo vascolare e variano in base ai sintomi e le difficoltà che si verificano in ogni individuo, ma anche in base alla fase della malattia in cui ci si trova. Tra quelli più utilizzati troviamo sicuramente gli ausili per la mobilità personale, che cambiano però da fase a fase. Per esempio nella seconda fase della malattia, nonostante ci si trovi in un periodo relativamente non molto grave, è importante accompagnare il soggetto malato che inizia a manifestare i primi sintomi che gli causano disagi durante la sua quotidianità. Tra gli ausili di mobilità più utilizzati in questa fase troviamo il bastone laser, il quale fa comparire sul pavimento una linea rossa, la quale serve per indirizzare il soggetto durante la camminata. Ogni passo fatto deve superare la linea rossa.

Anche un semplice bastone da appoggio potrebbe andare bene e facilitare il paziente durante i suoi movimenti; il bastone quadripode con impugnatura ergonomica Intermed con pugnali di gomma antiscivolo potrebbe risultare una soluzione molto comoda.

In alternativa, il bastone viene sostituito da veri e propri deambulatori, chiamati U step walker stabilizer, i quali hanno la funzione di sostenere il peso dell’individuo e facilitarlo nel movimento. Un esempio potrebbe essere il Deambulatore Rollator in acciaio de Marta, che può essere utilizzato senza problemi sia in casa che all’esterno. Presenta quattro ruote; due anteriori e due posteriori.

Nella fase successiva della malattia, iniziano a presentarsi sintomi come movimenti involontari e perdita dell’equilibrio, che potrebbero causare un disagio maggiore nel soggetto affetto da essa. E’ necessario quindi utilizzare una carrozzina che garantisca all’individuo di muoversi autonomamente; si tratta quindi della carrozzina ad autospinta posteriore.

Tra le più consigliate troviamo la Carrozzina per disabili standard Millenium III, la quale permette la regolazione dell'altezza, dei braccioli e delle pedane. Le ruote in alluminio sono estraibili e la carrozzina ha una capacità massima di 130kg

In seguito, il paziente inizierà a non essere più autonomo, quindi avrà bisogno di ausili per il movimento più efficaci, ovvero una carrozzina da transito. Quest’ultima è progettata per chi ha necessità di trascorrere tanto tempo seduto, quindi ha bisogno di più confort. Per questo motivo un deambulatore non sarebbe la soluzione più adatta. Potete trovare ottime soluzioni come la Carrozzina da transito per disabili Millenium III Wimed. Presenta braccioli e appoggiagambe regolabili ed estraibili e un telaio pieghevole in acciaio.

Disclaimer

Le informazioni contenute in questo articolo non sono consigli medici e hanno carattere esclusivamente divulgativo. Tali informazioni non intendono sostituire il rapporto tra medico, o professionista sanitario, e paziente. Vi invitiamo a rivolgervi sempre al vostro medico di fiducia e/o allo specialista per la prescrizione di farmaci e/o terapie specifiche.

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