Ictus ischemico: si guarisce?
Cos'è l'ictus ischemico e come avviene
L’ictus ischemico avviene in seguito al blocco di un’arteria collegata al cervello, dovuto ad un coagulo di sangue o al deposito di grasso. Questo blocco fa sì che non arrivi sufficiente quantità di sangue al cervello e di conseguenza una parte del tessuto cerebrale muore.
In parole più tecniche, il cranio dell’essere umano è composto da due tipi di arterie, quella basilare, formata a sua volta dalle arterie vertebrali, quelle chiamate ‘’carotidi interne’’. Le carotidi interne, insieme all’arteria basilare, comprendono le arterie che si collegano direttamente al cervello. In base alla dimensione delle arterie di un individuo, si può essere più o meno protetti dall’ictus; quando però il sangue che proviene dal cuore non riesce più a passare per arrivare al cervello si verifica l’ictus.
Sintomi dell'ictus ischemico
I sintomi variano da individuo a individuo e in base alla causa dell'ictus ischemico. I più comuni sono difficoltà a parlare, vertigini, giramenti di testa e confusione. Quando vengono colpite le arterie collegate alle carotidi interne si possono verificare sintomi più gravi come debolezza, paralisi di una partre del corpo, ad esempio un un braccio, perdita totale della vista da un solo occhio o perdita parziale della vista da entrambi gli occhi.
I sintomi sono simili anche nel caso in cui vengano colpite le arterie collegate alle arterie vertebrali; in questo caso, però, si possono verificare la perdita totale della vista da entrambi gli occhi oppure la paralisi di entrambi i lati del corpo.
Sintomi secondari possono essere febbre, incapacità di controllare le emozioni e incontinenza, depressione, difficoltà ad addormentarsi.
Come il nostro organismo previene un ictus ischemico?
C’è la possibilità che l’organismo di un individuo faccia nascere nuove arterie, in modo tale da creare ‘’nuovi passaggi’’ per il sangue e prevenire il blocco. Questo però può verificarsi in tempo solo nel caso in cui il blocco sia dovuto ad un accumulo di grasso nella zona d’interesse, perché in quel caso il processo che porta all’ictus è più lento, quindi l’organismo ha più tempo per difendersi.
Ictus ischemico: si guarisce?
Si può sopravvivere ad un ictus ischemico; infatti solo un 20% dei pazienti colpiti da esso muoiono in ospedale. Il problema, però, è che non si può essere certi che in seguito non se ne verifichi un altro, oppure che il paziente possa riprendere la sua vita normale.
La maggior parte degli individui colpiti da ictus ischemico riescono a recuperare gradualmente solo una parte delle funzionalità. Purtroppo il danno subito nella zona interessata del cervello non garantisce la totale ripresa delle funzionalità e il ritorno ad una vita normale.
Questo varia anche in base alla gravità dell’ictus ischemico e alla tempestività con cui viene trattato. E’ chiaro che la gravità aumenta se il flusso del sangue è interrotto per molto tempo, quindi anche se i sintomi sono lievi è fondamentale che il paziente si rivolga al pronto soccorso il prima possibile, in modo da prevenire danni più gravi e avere più possibilità di recuperare una vita normale.
Ictus ischemico terapia
Quando l'ictus ischemico che colpisce il paziente è in forma piuttosto grave, i medici devono somministrargli:
- farmaci trombolitici per eliminare i coaguli di sangue,
- farmaci anticoagulanti per rendere più fluido il sangue e
- farmaci per ridurre la pressione nel cervello, che potrebbe causare ulteriori danni e disturbi.
Oltre a questi farmaci, i pazienti potrebbero aver bisogno di ausili per la respirazione o di interventi.
In seguito alla terapia, il paziente deve sottoporsi ad un periodo di riabilitazione, durante il quale si cercherà di riprendere le normali funzionalità del corpo e dell’attività motoria.
Inoltre, dopo un ictus potrebbero verificarsi problemi di deglutizione, quindi è necessario assicurarsi che il paziente sia in grado di mangiare e deglutire in modo corretto, altrimenti un malfunzionamento potrebbe causare la polmonite di aspirazione. Infine, è molto importante che nel caso di ictus ischemico grave che abbia causato molte disfunzioni nel paziente, quest'ultimo venga sottoposto ad un percorso di psicoterapia per prevenire un disturbo depressivo.
Ausili degenza
Durante il periodo di riabilitazione, il paziente avrà bisogno di ausili che lo aiutino ad aumentare la sua autonomia, come bastoni e carrozzine. Tra le carrozzine, un'ottima soluzione potrebbe essere la Carrozzina elettronica pieghevole Kompas Invacare leggera e compatta, che dà modo al paziente di sentirsi a proprio agio ed essere autonomo.
Tra i bastoni, invece, una soluzione adatta potrebbe essere il Bastone quadripode con impugnatura ergonomica Intermed, ottimo sostegno per chi riesce a svolgere la maggior parte delle attività ma ha bisogno di un sostegno. In alternativa si potrebbe optare per il Bastone tripode regolabile Rekordan, il quale presenta un'impugnatura molto confortevole per il paziente
Disclaimer
Le informazioni contenute in questo articolo non sono consigli medici e hanno carattere esclusivamente divulgativo. Tali informazioni non intendono sostituire il rapporto tra medico, o professionista sanitario, e paziente. Vi invitiamo a rivolgervi sempre al vostro medico di fiducia e/o allo specialista per la prescrizione di farmaci e/o terapie specifiche.