Coxalgia e displasia all'anca: riconoscerle ed intervenire

Coxalgia e displasia all'anca: riconoscerle ed intervenire

- Categoria: Salute

La coxalgia è comunemente definita come dolore all'anca ed è un disturbo molto comune che consiste in un dolore più o meno intenso a livello inguinale, al fianco o sul lato esterno della coscia. Può essere accusato da individui di qualsiasi età o sesso. A seconda della causa che lo scatena può avere conseguenze più o meno debilitanti, pertanto un intervento tempestivo è certamente in grado di alleviarlo o scongiurarne il peggioramento.

La displasia dell'anca è invece una malformazione scheletrica dovuta a un deficit strutturale, a causa del quale il collegamento tra il femore e la capsula acetabolare risulta meno stabile del normale e, pertanto, l'anca è esposta ad elevato rischio di lussazione. Anche in questo caso è possibile intervenire per alleviare i sintomi del disturbo e mantenere sotto controllo il normale funzionamento dell'anca.

Le Ortopedie Baldinelli possiedono una vasta gamma di dispositivi medici utili in caso di coxalgia e displasia e, a seconda della livello di gravità del disturbo, è possibile scegliere tra diversi modelli di cuscini posturali (come il Cuscino posturale ROHO Enhancer) o sedie a rotelle che facilitano gli spostamenti dei pazienti (come la Sedia Wimed).

Quali sono i sintomi della coxalgia e della displasia?

Sia la coxalgia sia la displasia all'anca presentano sintomi piuttosto simili, pertanto per comprendere con quale delle due patologia si abbia a che fare è indispensabile condurre una corretta diagnosi. Ad ogni modo, è importante saper riconoscere quali siano questi sintomi, i quali possono presentarsi anche in forme molto lievi ed essere dunque difficili da identificare.

  • Zoppia: chi soffre di coxalgia o displasia all'anca tende a zoppicare, a volte in modo decisamente vistoso, altre in modo molto più lieve. Nel caso questa condizione perduri senza alcun motivo apparente, è decisamente consigliabile consultare un medico.
  • Rigidità e ridotta mobilità dell'articolazione: tra le prime conseguenze di questi due disturbi motori dell'anca si trova sicuramente un'irregolare rigidità della stessa; si tende a far fatica nei più comuni movimenti o a muovere molto meno la zona interessata.
  • Arrossamento e gonfiore: la zona dell'anca interessata dalla displasia o dalla coxalgia tende a presentare un evidente rossore, simile a quello che si verifica nel momento in cui una qualsiasi zona cutanea è soggetta ad una pressione anomala. A ciò si aggiunge anche del gonfiore, che può causare dolore anche al semplice tatto.

Indolenzimento: è il sintomo che si tende a sottovalutare più di ogni altro. Può sembrare normale accusare un senso di indolenzimento all'anca, in particolar modo quando si è trascorsa una giornata piuttosto movimentata o si è camminato molto. Se questo indolenzimento, tuttavia, si accompagna a del rossore o tende a non svanire dopo un periodo di riposo, è necessario operare un controllo.

Difficoltà a dormire sul lato: il lato dell'anca interessato dalla coxalgia o dalla displasia può causare diversi problemi nel momento in cui si prova a dormire su un lato. Si può infatti accusare inizialmente un lieve disturbo, un fastidio, che perdura e diventa una vera e propria sensazione di dolore.

Dolore sulla coscia o nella zona del ginocchio: anche nel caso in cui si avvertano dei dolori sul lato anteriore della coscia o del dolore persistente nella zona del ginocchio, potrebbe trattarsi di coxalgia o displasia. Anche in questo caso è consigliabile non ignorare il dolore e rivolgersi tempestivamente al proprio medico di fiducia.

Tutti questi sintomi devono allarmare se comparsi immediatamente dopo una caduta, se sono persistenti e non rispondono alle normali terapie antinfiammatorie o se causano difficoltà ad alzarsi e sedersi.

Terapie

Sia la coxalgia sia la displasia richiedono trattamenti che riportino l'articolazione dell'anca, quanto più possibile, al suo normale funzionamento. Nei casi può gravi è certamente il caso di ricorrere a dei trattamenti chirurgici (in special modo nel caso della displasia dell'anca), in tutti gli altri si può optare per delle terapie conservative.

Le terapie conservative prevedono che il paziente osservi innanzitutto un periodo di totale riposo e limiti al massimo i movimenti che possano infiammare maggiormente la zona dell'anca interessata. A tal proposito è possibile usufruire di sollevatori, particolarmente utili per non compiere pericolosi sforzi.

È inoltre necessario praticare fisioterapia, al fine di allenare adeguatamente la mobilità articolare e rinforzare i muscoli dell'anca (che sono soggetti a perdita di massa e resistenza). Bisognerebbe inoltre osservare un'alimentazione sana e ricca di proterine, evitando il più possibile i grassi e gli alimenti a lunga conservazione: l'eccesso di peso corporeo, infatti, può peggiorare sensibilmente coxalgia e displasia per via della maggiore pressione che subisce la zona interessata dal disturbo.

In ultimo è possibile applicare degli specifici farmaci antinfiammatori (privi di steroidi), utili in particolare per contrastare il gonfiore e gli arrossamenti dell'anca.

Per quanto riguarda gli interventi a livello chirurgico, si può optare per l'artroscopia e l'artroplastica: la scelta dev'essere operata sulla base della gravità del disturbo, tenendo a mente che la prima tecnica è molto più invasiva rispetto alla seconda 

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