Quando fare l'intervento di protesi all'anca
Purtroppo il dolore causato dal deterioramento dell'anca può arrivare ad essere insopportabile, creando grosse difficoltà di movimento al paziente e arrivando anche ad essere una patologia invalidante.
Proprio in queste situazioni solitamente gli specialisti consigliano di sottoporsi ad un intervento chirurgico, grazie al quale sarà possibile recuperare la mobilità con i tempi necessari per la riabilitazione.
Statisticamente l'intervento viene effettuato su pazienti con un'età compresa tra i sessanta e gli ottanta anni, in quanto maggiormente esposti a tale problematica. Inoltre la stragrande maggioranza degli interventi permette un recupero estremamente significativo.
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Quali sono le cause del deterioramento dell'anca?
L'anca è un'articolazione che collega la gamba al bacino permettendo di muoversi. Dunque è bene che questa funzioni perfettamente, altrimenti si rischia di perdere parte della mobilità e soprattutto si è soggetti a forti dolori.
Una delle cause maggiori relative al deterioramento dell'anca è senza dubbio l'artrite, ovvero un'infiammazione di natura cronica che colpisce l'articolazione. Questa patologia, a lungo andare, porta diverse conseguenze a carico del paziente come, ad esempio, il dolore estremamente intenso. Nei casi più gravi il soggetto colpito da artrite può addirittura avere grosse difficoltà a muoversi, arrivando fino all'impossibilità di effettuare ogni tipo di movimento.
Fondamentalmente l'artrite che colpisce l'anca può avere origini diverse, in alcuni casi si manifesta a causa di un'infiammazione cronica, mentre in altri può essere causata da un trauma. Ma è comunque innegabile che si tratta di una patologia seria che deve essere curata in maniera tempestiva, in quanto limita fortemente la vita del paziente.
L'artrite è la prima causa del deterioramento dell'anca. In realtà però ci sono altre situazioni che possono favorire l'insorgere del problema, pensiamo ad esempio ad una frattura dell'anca, displasia ossee, artrite reumatoide e così via.
Cose da sapere prima dell'intervento
L'intervento per la protesi all'anca è senza dubbio un'operazione complessa e delicata, proprio per questo motivo viene dato il via libera solamente nel momento in cui i trattamenti preventivi non abbiano avuto alcun effetto. Pensiamo ad esempio all'utilizzo di antinfiammatori oppure del bastone per aiutare la mobilità.
È bene sapere anche che, soprattutto per i pazienti affetti da obesità, prima dell'intervento viene imposta una dieta per perdere alcuni chili. Appare evidente infatti che i soggetti in sovrappeso siano ad alto rischio per le articolazioni, in quanto il peso in eccesso stressa oltremodo le articolazioni stesse.
La preparazione all'operazione chirurgica è una fase molto delicata che può avere un impatto significativo sulla buona riuscita dell'intervento. Ci sono alcuni accorgimenti che è bene seguire prima dell'operazione, ad esempio:
- evitare il consumo di alcool,
- evitare le sigarette,
- seguire una dieta sana e bilanciata,
- fare esercizio fisico nei limiti delle proprie possibilità e così via.
Come si svolge l'intervento chirurgico
Finita la preparazione è il momento di sottoporsi all'intervento chirurgico per la protesi all'anca. Durante l'operazione verrà effettuata un'incisione proprio nella zona dell'anca, togliendo la testa del femore, in quanto all'interno della cavità verrà posizionata una protesi artificiale.
Testa e collo del femore saranno dunque rimpiazzati da una protesi in metallo, la cavità invece sarà sostituita da un guscio di metallo. Ci sono delle situazioni in cui occorre procedere con la cementificazione delle protesi, ma questo verrà valutato dal chirurgo durante l'operazione.
Terminata l'operazione verrà ricucita la pelle e utilizzato un drenaggio per espellere i liquidi in eccesso.
Ricordiamo inoltre che l'intervento viene effettuato con anestesia epidurale, però si può valutare l'ipotesi di anestesia totale in base alle caratteristiche del paziente che deve sottoporsi all'operazione. Ad ogni modo è una decisione che il paziente, il chirurgo e l'anestesista prenderanno insieme.
Il recupero post operatorio
Dopo l'intervento chirurgico sarà necessario osservare delle regole per un determinato periodo di tempo, ad esempio potrebbe essere il caso di evitare certi tipi di movimenti. In questo senso è fondamentale seguire i consigli dell'ortopedico che, in base alla situazione clinica del paziente, saprà indicare con precisione cosa bisogna fare.
Per il recupero completo occorre avere pazienza, seguendo scrupolosamente la fisioterapia che aiuta a muoversi piano piano fino ad acquisire la completa mobilità. Infatti, una volta che i muscoli dell'anca saranno forti, il paziente avrà modo di riprendere la propria vita.
Tendenzialmente possiamo dire che dopo sei o sette settimane dall'intervento, il paziente può iniziare nuovamente a praticare attività come guidare l'auto o andare al lavoro. Bisogna però sempre tenere presente che il recupero è soggettivo e dipende da paziente a paziente.